Il tasso di crescita urbana è elevato e l’eccessivo consumo di suolo, spesso riducono drasticamente la disponibilità di spazi verdi.
Purtroppo, ad oggi, c’è un netto squilibrio tra risorse naturali, ambiente e sviluppo urbano, sempre dominante, determinando il surriscaldamento globale del pianeta, che è causa dello scioglimento dei ghiacciai, della perdita di biodiversità e dell’innalzamento crescente del livello degli oceani.
Il verde cittadino può giocare un ruolo determinante per contrastare queste minacce e diventare parte della soluzione.
Infatti, un approccio urbanistico moderno e ponderato deve necessariamente prendere in considerazione il contesto naturale in cui si colloca un centro abitato e valorizzare la necessità di aree verdi, trasformandoli in veri e propri polmoni dedicati alla salute dei cittadini e a quella della città.
Si usa spesso, soprattutto negli ultimi anni, il termine “#forestazioneurbana” che deriva dall’inglese “#urbanforestry”, disciplina che si occupa dello studio e dello sviluppo del verde nelle aree urbane.
Due parole che richiamano la connotazione naturale del verde urbano e rivendicano la sua presenza in città.
In poche parole, parlare di Forestazione Urbana vuol dire combattere inquinamento e surriscaldamento, a partire dalle città, per contrastare i cambiamenti climatici.
Chiaramente è importante non solo progettare e sviluppare nuove aree verdi, ma anche rivalorizzare e riappropriarsi di quelle esistenti.
La forestazione urbana infatti prende forma attraverso diverse soluzioni come: promuovere lo sviluppo di orti urbani, la progettazione di parchi e giardini pubblici e la realizzazione di tetti e facciate verdi.
E’ necessario menzionare un caso tutto italiano di progettazione di edifici in stretta relazione con la presenza del verde in città.
Un appello per la forestazione urbana arriva infatti, proprio dall’Architetto #StefanoBoeri, ideatore del #BoscoVerticale, un esempio emblematico e riconosciuto in tutto il mondo di come la progettazione architettonica si può fondere con lo sviluppo sostenibile del verde urbano.
L'architetto di fama mondiale, spiega cosa serve alle città per essere più ecosostenibili, vivibili, sicure e a misura d’uomo affermando:
“Nelle città c’è bisogno di una rivoluzione verde.
Occorre moltiplicare il numero di alberi, c’è bisogno di un’autentica rivoluzione in termini di forestazione urbana.
È un’esigenza legata ad un inquinamento sempre più insostenibile, nelle realtà urbane e non solo, e alla responsabilità che la CO2 ha sul cambiamento climatico.
Tutto questo scenario lo stiamo sperimentando, purtroppo, in questi giorni.
È fondamentale, quindi, impegnarsi in una lotta per ridurre drasticamente la presenza di gas serra e in questo entra in gioco il ruolo della città.
Portare boschi e foreste nelle città vuol dire combattere il nemico sul suo terreno; significa moltiplicare l’assorbimento di anidride carbonica da parte delle piante e, così facendo, produrre ossigeno; significa offrire un contributo reale e concreto a rendere il cambiamento climatico non un processo irreversibile, ma un fenomeno con cui trovare un valido compromesso.
E una di queste strade passa, a mio avviso, dalla forestazione urbana”.
La forestazione urbana può e deve diventare una priorità nelle agende dei Governi e stimolare architetti, urbanisti, botanici, paesaggisti, tecnici, rappresentanti delle istituzioni locali, Università e Centri di Ricerca per promuovere progetti di verde urbano tipo parchi e orti urbani che ridisegnino i tetti degli edifici cittadini, corridoi verdi e boschi orizzontali o verticali, su architetture che diventano uniche come quelle sviluppate a Milano proprio dallo Studio Boeri.